venerdì 4 aprile 2025

VINO E TERROIR: DAL MONFERRATO GOZZELINO, VITICOLTORI DAL 1914

 




Il racconto della visita e degustazione dei vini dell’Azienda Agricola situata tra i pendii del suggestivo Bricco Lù

Milano, 4 Aprile 2025- A Costigliole d’Asti, nel cuore del Monferrato si erge a 360 m slm il magnifico e verdeggiante Bricco Lù, cima di una collina dalla quale si può vedere tutto lo splendido panorama del Monferrato Stesso.

Bricco Lù ha origini molto antiche (celto liguri) e richiama storie e leggende mistiche del territorio circostante, dove sorgeva un Castello distrutto nel XVI secolo e oggi è Patrimonio Unesco, nonché teatro di vigneti tipici della zona come Barbera, Grignolino e Moscato, coltivati ad hoc dall’Azienda Agricola Gozzelino Sergio.

Parliamo di una cantina storica, viticoltori dal 1914, guidata oggi da Lorenzo Gozzelino, coadiuvato dal padre Sergio, che oggi conta circa di 33 ettari avvitati e produce circa 150.000 bottiglie l’anno.

In questa realtà tipica della zona emerge chiaramente il legame tra la famiglia Gozzelino e il terroir locale, che viene rispettato al massimo sia in vigna che in cantina, riducendo l’impatto ambientale: lo stesso terroir, ricco di minerali e complessità viene poi esaltato poi nei calici.

Altro aspetto interessante è che ai vini prodotti viene dedicato un nome di un componente della famiglia Gozzelino, per far risaltare quanta passione ci sia nel produrre vini locali e di qualità.

Borghi d’Europa nella degustazione guidata da Lorenzo Gozzelino ha potuto assaggiare

-        Il Grignolino d’Asti Doc 2023 Luigi: circa 2000 bottiglie l’anno, versione selezionata delle migliori uve di Grignolino, possiede un naso molto suadente e floreale e in bocca una lunga persistenza,

-        Il Monferrato Doc Nebbiolo Superiore San Goslino 2020: vino nato nel 2011, ne vengono prodotte circa 4000 bottiglie l’anno, risulta gradevolmente speziato (affinato in grandi botte di rovere francese);

-        Barbera d’Asti Docg 2021 Ciabot d’La Mandorla: fa cappello sommerso e un anno di stock in acciaio, per poi invecchiare per 24 mesi in botti di rovere francese da 3000 l, al naso è intenso con note di frutta matura, erbe officinali e al palato risulta armonico, con un gradevole finale ammandorlato (4000 bottiglie prodotte l’anno),

-        Barbera d’Asti Superiore Docg Sergio 2020: anche qui solo 4000 bottiglie prodotte l’anno, ha un naso che è un inno alla balsamicità, mentre al palato ha una bella struttura,

-        Barbera d’Asti Superiore Docg Lorenzo 2019: solo 2000 bottiglie prodotte l’anno, è una selezione dei migliori vigneti che fa 24 mesi in barriques di diversi passaggi che donano robustezza ed eleganza al vino, senza trascurare l’acidità sempre ben presente,il naso è intrigante con nuances di cacao, caffè e liquirizia oltre a frutta nera come marasca ed amarena,

-        Moscato d’Asti Docg Bruna 2021: realizzato col Metodo Charmat Martinotti, fa un mese di Autoclave ed è riconosciuto Sqnpi dalla vendemmia 2024, ha un naso con delle note di mela, pera e di miele di castagno, al palato emerge una grande piacevolezza ( 10000 bottiglie prodotte l’anno)

Un’altra cosa da segnalare è che l’Azienda Gozzelino è attivissima nella promozione del territorio per turisti e wine lovers, con possibilità di visite in cantina e degustazione ( e acquisto sul posto), oltre a consigliare dei locali con cucina tipica della zona di Costigliole d’Asti, che ben si sposa con le etichette di Gozzelino, come ad esempio la Locanda del Bosco Grande a Montegrosso d’Asti.

In alto i calici!

 

    


sabato 29 marzo 2025

Borghi d'Europa e il Cammino delle Identità – L'incontro nazionale a Milano da Giannino2, L'Angolo d'Abruzzo – L'intervento di Laura Panizutti


Il tradizionale incontro di Borghi d'Europa con la stampa nazionale a Milano, si è svolto quest'anno da Giannino2, L'Angolo d'Abruzzo, in via Padova.

Borghi d'Europa ha presentato Il Cammino delle Identità, i 13 Percorsi Internazionali

che la rete d'informazione sviluppa dal 2019, nel quadro del progetto L'Europa delle

scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica,Forum

Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica).


Le iniziative di informazione del 2025 cadono proprio nel 25° della nascita della IAI e a

questo anniversario la rete giornalistica dedica un interessante percorso di avvicinamento ai

Territori Europei.



Così come nel 2024 nella sede del Parlamento Europeo di Milano, Laura Panizutti

(Consulente Finanziario e Patrimoniale di Conegliano), è intervenuta sui temi del Percorso

Internazionale Eurosostenibilità.

Borghi d'Europa ha infatti creato le figure dei Partner d'informazione, che accompagnano i progetti e le iniziative della rete.


Da anni Laura Panizutti, Consulente finanziario e patrimoniale di Conegliano, si impegna in un costante lavoro di informazione.


Laura Panizutti ha dato un contributo importante alle iniziative d'informazione del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, ad ESOF2020, Trieste Città Europea della scienza, sui temi della finanza sostenibile.

Suo,infatti , l'intervento ad ESOF2020,nel quartier generale di Porto Vecchio, sui temi della sostenibilità nel mondo della finanza.


Nel primo numero di Eurosostenibilità, in occasione di ESOF2020 a Trieste,Città Europea della scienza-osserva Renzo Lupatin,Presidente di Borghi d'Europa-, avevamo pubblicato un’intervista con la Consulente Finanziaria di Conegliano Laura Panizutti, che ci ha letteralmente aperto nuove prospettive, parlandoci di una finanza non speculativa.

L'intervento, particolarmente apprezzato dai giornalisti convenuti, avrà un itinerario di informazione personalizzato nella rassegna stampa dell'evento milanese.


Milano è dunque una delle tappe prestigiose del Cammino del progetto europeo.

giovedì 23 gennaio 2025

Eurovinum - L'Azienda agricola Valerio Marinig nella rete europea - Lo schioppettino e Luigi Veronelli


"Prepotto è un comune friulano in provincia di Udine di neppure 1.000 abitanti, che gode di un clima mitigato grazie alla cerchia delle Prealpi Giulie che lo riparano dai venti freddi di settentrione, ed alla vicinanza della pianura e del mare Adriatico, distante non più di 40 chilometri.

E' un vero e proprio punto di equilibrio climatico, a cavallo tra il mare e la MittelEuropa, in cui il susseguirsi di giornate calde e notti fresche garantisce quelle escursioni termiche che così bene fanno alle viti.
Da sempre i vigneti che si estendono nelle colline di Prepotto danno origine a vini di grande qualità, non solo vini bianchi ma anche rossi.

Proprio così: rossi. Il Friuli Venezia Giulia è sicuramente noto nel mondo per la sua grande produzione di vini bianchi, ma non sono da sottovalutare i vini rossi, spesso da vitigni autoctoni.
Uno di questi è lo Schioppettino, chiamato anche Ribolla Nera, forse il più noto vitigno autoctono friulano a bacca nera insieme al Refosco dal Peduncolo Rosso.
Sull'origine del nome del vitigno due sono le teorie principali: Schioppettino come riferimento alla croccantezza dei suoi acini, oppure al fatto che il vino giovane, se imbottigliato, possa diventare naturalmente frizzante, causando un processo di fermentazione malolattica in grado di stappare la bottiglia.

Le prime testimonianze storiche di questo vino risalgono a documenti datati 1282, ritrovati nell'Archivio del Castello di Albana, situato nel territorio di Prepotto.
Nonostante una storia millenaria, all'inizio degli anni '70 il vitigno era pressocchè estinto, a causa delle malattie, Oidio prima e Fillossera poi (fine '800-inizio '900), della scelta di molti viticoltori di sostituire i vitigni autoctoni con vitigni internazionali, del fatto obiettivo che a distanza di pochi chilometri da Prepotto e dalle sue zone cru per eccellenza, Cialla ed Albana, le uve ottenute non dessero gli stessi eccellenti risultati in termini di vino prodotto, ed infine per problemi di ordine burocratico: lo Schioppettino non figurava neppure nell'elenco delle varietà di cui era consentita la coltivazione.

E qui avviene il miracolo: Paolo e Dina Rapuzzi partono con la loro cantina, Ronchi di Cialla, e grazie anche all'aiuto di Bernardo Bruno, allora sindaco di Prepotto, riescono a trovare le viti superstiti sul territorio comunale e a realizzare un primo impianto di 3.500 ceppi che ha segnato l'inizio della rinascita dello Schioppettino. 

Come riconoscimento di tanto lavoro e lungimiranza, ai coniugi Rapuzzi nel 1976 viene assegnato il premio Risit d'Aur (Barbatelle d'Oro), prima edizione, delle Distillerie Nonino per "... aver dato razionale impulso alla coltivazione, nel suo habitat più vocato in Cialla di Prepotto, dell'antico prestigioso vitigno autoctono Schioppettino, di cui assurde leggi ne hanno decretato l'estinzione…". In giuria anche Luigi Veronelli.
Quarant'anni dopo lo Schioppettino è un grande vino rosso, venduto in tutto il mondo, pluripremiato, con un'associazione di produttori che lo tutela e lo promuove! "

https://st.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-07-26/schioppettino-vitigno-estintoad-grande-103351.shtml?uuid=AbvEFeHI&refresh_ce=1

Borghi d'Europa ha inserito nella rete internazionale l'azienda agricola Marinig, seguendola nel corso degli anni, con attenzione e partecipazione.

Nel mentre si rinnova la collaborazione informativa, che prevede in febbraio un incontro a Bologna, a Slowine, i giornalisti  de 'Il Cammino delle identità', hanno degustato lo schioppettino di casa Marinig.

"Di un intenso color rosso violaceo- commenta Renzo Lupatin, giornalista-, il profumo ricorda la marasca, i frutti di bosco, il pepe nero. Il gusto corrispondente al naso e, se invecchiato, acquista sfumature balsamiche, speziate e complesse, che rimandano al muschio. È adatto ad accompagnare i secondi piatti a base di carne, la selvaggina e i formaggi stagionati ".

Borghi d'Europa lo proporrà nel corso degli incontri di VERONELLIANA,il percorso che Borghi d'Europa dedica a Luigi Veronelli, con 10 tappe inserite nel progetto di collaborazione informativa con il Parlamento Europeo.

"Sono diversi anni – racconta Bruno Sganga, giornalista, già coordinatore delle iniziative editoriali del Maestro-,che Luigi Veronelli (Gino per chi aveva vera amicizia e confidenza con lui) ci ha lasciati ed una volta per tutte sia chiaro che siamo tutti debitori a Veronelli. Lo sono i consumatori a cui ha saputo raccontare “camminando la Terra” in modo esemplare ed unico, come i vari protagonisti del settore agroalimentare ed enogastronomico, verso questa figura leggendaria ed autentico uomo di cultura. Lo siamo tutti all’enogastronomo antesignano e moderno insieme, al giornalista polemico, al fine scrittore, all’editore coraggioso, al conduttore televisivo precursore del settore, oltre che al filosofo ed anarchico sui generis.

Ho vissuto quasi quindici anni a fianco dell’uomo Veronelli nel pieno degli anni più entusiasmanti: dalla sua “L’Etichetta” e le millanta sue Guide, in un ruolo che mi consentiva, soprattutto per amicizia e fiducia, tra marketing e redazione, viaggiando ovunque con lui, d’intervenire e conoscere ogni minimo particolare della sua vita professionale ed anche umana. Sorrido quando negli ultimi tempi leggo od ascolto di gente che lo cita, mette immagini con lui o sbandiera lettere, per evidenziare che “conosceva” Veronelli.., pur di poterlo citare e vantarsene. Ma Gino era cordiale ed aperto con tutti, come dimostrava nella sua “Corrispondenza pubblica e violata” a cui dedicava ore ed ore, pur quando lontano dalla sua dimora bergamasca. "