venerdì 1 dicembre 2023

M’ILLUMINO DI MENO: UN PO’ DI STORIA – Gli interventi di Giuliano Sartor (Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello) per le iniziative di Eurosostenibilità


 


Evento nato nel 2005 grazie ai conduttori del programma radiofonico Caterpillar (Rai Radio 2), e' divenuto in breve tempo estremamente famoso a livello mondiale, prende il proprio nome dai celeberrimi versi poetici di Giuseppe Ungaretti “M’illumino d’immenso” all’interno della poesia “Mattina” scritta il 26 gennaio 1917.


Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili M’illumino di Meno. Tutta una comunità energetica : Pedalare, Rinverdire, Migliorare!


La data invece si rifà alla ratifica del Protocollo di Kyoto, trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento della Terra entrato in vigore il 16 febbraio 2005 .


L’obiettivo della manifestazione concerne la riduzione del consumo energetico attraverso lo spegnimento di luci e dispositivi elettrici non indispensabili e il suo assoluto valore ecosostenibile è stato riconosciuto dal Parlamento Europeo nel 2008 e in seguito anche dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e dal governo italiano.

Quest’anno il programma sarà particolare; 16 febbraio 2024.



Borghi d'Europa promuove le campagne d'informazione con il progetto Eurosostenibilità, che,fin dalla sua nascita, ha avuto come compagno di viaggio e partner tecnico Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello (TV).


Nel corso del 2023 si è svolta una intensa azione con mezzi multimediali, sostenuta dalle

storie che Giuliano Sartor (nume tutelare di Elisa Elettroimpianti), ha messo a disposizione

dei giornalisti e dei comunicatori.


Così si sono create le basi per un intervento che nel 2024 sarà ancora più determinato ed incisivo.


Decalogo Caterpillar: le 10 regole della Giornata del Risparmio Energetico


Spegnete le luci quando non servono

Spegnete e non lasciate in standby gli apparecchi elettronici

Sbrinate con frequenza il frigorifero; tenete la serpentina pulita e distanziata dal muro così che l’aria possa circolare

Mettete il coperchio sulle pentole quando l’acqua è in ebollizione ed evitate che la fiamma sia più ampia rispetto al fondo della pentola

Nel caso in cui sentiate troppo caldo, abbassate i termosifoni al posto di aprire le finestre

Riducete gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale grazie a cui non passi l’aria

Usate le tende in modo da creare intercapedini davanti a vetri, porte esterne e infissi

Davanti ai termosifoni non lasciate le tende chiuse

Fra i termosifoni e i muri esterni inserite apposite pellicole isolanti e riflettenti

Usate l’auto il meno possibile, cercando di condividerla con altre persone che facciano lo stesso vostro percorso. Utilizzate invece la bicicletta per gli spostamenti in città.



sabato 28 ottobre 2023

Aquositas - La presentazione del Percorso Aquositas alla Osteria Manareta a Candelù – Il racconto di Laura Panizutti





L’Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto è nata nel 2007 dalla collaborazione fra La Rotta dei Fenici, Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa, e la Rete di Informazione L'Italia del Gusto, con lo scopo

di valorizzare e promuovere la conoscenza, lo sviluppo e la diffusione delle

culture locali in tutte le loro espressioni.

Il progetto intendeva unire e collegare borghi e territori europei poco

conosciuti e valorizzati, per creare una rete di scambi culturali e istituzionali

di ampio respiro.

In particolare, mirava alla salvaguardia di quelle terre di cui normalmente

non si parla nelle pagine dei giornali, dei territori e dei borghi meno conosciuti

in Italia e in Europa. Il progetto è finalizzato ad ‘informare chi informa’ e prevede

l’intervento di delegazioni di giornalisti e comunicatori nei territori della rete.

Borghi d'Europa promuove un circuito nazionale di borghi e territori

(Aquositas,Le Vie d’Acqua), profondamente segnati nella storia e nell’ambiente

dalla presenza di un elemento comune: l’acqua.

Il circuito organizza e promuove dei percorsi internazionali d’informazione

per mettere a confronto idee, iniziative, progetti,capaci di seguire il filo logico

della valorizzazione rispettosa degli equilibri sociali, culturali ed ambientali dei

territori di riferimento.

I territori scelti : Borghi di lago : Carinzia (Austria) ,Verbano (Piemonte),Canton Ticino ;

i borghi di mare : Riviera Romagnola (Comacchio), Istria slovena (Isola),

Istria croata (Cittanova), Fossacesia (Chieti-Abruzzo), la Laguna di Marano (Friuli

Venezia Giulia) ;

i borghi di fiume : la Piave (Veneto), Il Natisone (Valli del Natisone),

il Canton Ticino e la Valposchiavo, il Fiume Stella (Friuli Venezia Giulia), Sillian

(Ost Tirol, fiume Drava), il Delta del Po (Argenta).


Laura Panizutti,Consulente Finanziaria e Patrimoniale di Conegliano, partecipa alle iniziative quale partner d'informazione fin da primi anni del progetto.

La presentazione del Percorso Aquositas avviene alla Osteria Manareta, a Candelù (Maserada sul Piave).




Guido Facchin, in un bel libro di storia locale, ricorda la figura di Giuseppe Voltarel detto ‘manareta’ (piccola manera,ovvero piccola ascia), nato a Candelù nel 1892. “Dopo la caduta

di Caporetto del 24 ottobre 1917 e la ritirata sulla linea del Piave e del Grappa, l’esercito

resiste e respinge i tentativi di superare il fiume.Voltarel, con l'8° Reggimento Bersaglieri

della XXIII divisione (Gen. Fara) si trova schierato di fronte a Candelù. Lo comanda il

Colonnello Alessandro Pirzio Biroli. Il comando della VI Brigata Bersaglieri viene

alloggiato proprio nella casa di Voltarel. Biroli lo investe di una preziosa e pericolosa

missione: andare oltre le linee nemiche, osservare, ascoltare e riferire. Giuseppe è abile nei movimenti, gli viene richiesto anche di accompagnare plotoni e compagnie negli

spostamenti tattici, guida perfino Emanuele Filiberto, Duca D’Aosta comandante in capo

della III armata; entra nella leggenda dei Caimani del Piave.Nel dopoguerra apre un’osteria

con annessa rivendita alimentari, si fa una famiglia, diventa padre otto volte. “



Così quando quindici anni orsono Roberta e Michele Carisi prendono in mano i destini

della Osteria di Candelù, la chiamano ‘Manareta’, riportandone la storia anche nella

porta a vetri del locale. Osteria informale, fin nell’arredamento, sobrio ma elegante, ma fortemente simbolico. I sassi del Piave, le lampade e gli inserti in metallo che sembra arrugginito, i tavoli semplici e lineari…..

Tutto sembra rinviare ad uno spazio ‘aperto’, che continua nelle golene della Piave….

Il servizio è ispirato all’essenzialità, cortese, mai untuoso."

sabato 30 settembre 2023

Konsum srl inaugura il negozio e partecipa alla campagna sul risparmio energetico per i bambini






Konsum srl di Cornuda ha in questi giorni inaugurato il negozio dove commercializza i prodotti di antinfortunistica, segnaletica stradale,igiene e pulizia industriale.

“ Il negozio è stato sistemato, ordinato e facilita oggi in una dimensione spaziale ampia ed ariosa, le scelte della clientela. Come sempre la selezione dei fornitori è fatta sulle basi della loro qualità ed affidabilità.

La presentazione è stata realizzata con un appuntamento aperto curato da Radio Piterpan : un happening vivace e partecipato, con degustazioni, secondo il miglior stile made in veneto.




Prosegue nel frattempo il cammino di Konsum srl per raccontare gli Obiettividell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In particolare in questi giorni ha preso il via la campagna al risparmio energetico dedicata ai bambini, che coinvolge l'Azienda di Cornuda.

5 idee per far risparmiare l’energia ai bambini

I bambini imparano col buon esempio, quindi per prima cosa dovete essere voi genitori a cercare di ridurre il consumo di energia in casa (e anche fuori!). Ecco in cosa potete coinvolgere i vostri figli.

Spegnere i dispositivi elettronici e staccare la spina

Non è una bufala: lasciare i dispositivi elettronici accesi, magari collegati alle prese, consuma energia. Per evitarlo, suggerite ai vostri figli di spegnere il computer, di non tenere il telefono o il tablet in carica tutta la notte o un tempo superiore a quello necessario, preferite le luci per la notte che si ricaricano e non che necessitano di alimentazione.

Anche la tv e gli altri apparecchi collegati dovrebbero essere staccati dalla presa prima di andare a dormire.



Non tenere il frigo troppo aperto

Il frigo raffredda, e per farlo deve mantenere la temperatura costante intorno ai 4 gradi. Se si tiene lo sportello aperto troppo a lungo, magari mentre si sceglie cosa mangiare, l'elettrodomestico si mette a lavorare con più intensità per restare freddo, consumando di più.



Non accendere la luce se non è buio

L'abitudine di accendere la luce anche di giorno se non se ne ha necessità è molto diffusa tra bambini e adulti. Insegnate ai vostri figli, dando il buon esempio, che abituarsi alla luce naturale è molto meglio che vivere sempre sotto la lampadina accesa! Inoltre, la luce naturale aiuta a mantenere gli occhi in forma e a combattere la miopia.



Spegnere le luci

La più banale di tutte le raccomandazioni: spegnere le luci quando si esce da una stanza! Purtroppo nemmeno gli adulti ci fanno caso, eppure è importantissimo per risparmiare energia. Quando lasciate una stanza, anche se ci dovete tornare, ricordatevi di spegnere le luci e insegnate a farlo ai vostri bimbi, che spesso sono di corsa e non ci pensano.



No al condizionatore!

Come facevamo noi senza aria condizionata? Certo, morivamo di caldo, ma limitare l'uso del condizionatore è possibile. Non lasciate che i vostri figli lo accendano di continuo, o che lo lascino acceso tutta la notte per dormire, fa male anche alla salute. E se sono tentati di accenderlo in modalità calore in inverno, insegnate loro che… basta vestirsi di più! E tenere un po' i vestiti sul calorifero prima di indossarli.

Insegnare ai bambini come risparmiare energia, ancora di più oggi che le bollette rincarano e che la sfida ambientale ci chiama: bastano pochi accorgimenti per crescere figli consapevoli dell'importanza del risparmio energetico!

martedì 5 settembre 2023

Il Buon Paese - Conad City di Zoppola sostiene la campagna di educazione alimentare di Borghi d'Europa


5SEP

Nell’ estate del 2019 i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa realizzavano un intervento

a Zoppola, in collaborazione con la Pro Loco, in occasione di Arti e Sapori.

Arti e Sapori è un festival internazionale dello spettacolo di strada che da 17 anni trasforma il centro storico di Zoppola in un grande teatro e ristorante a cielo aperto.

Spettacoli tra giocoleria, funambolismo, acrobazie, teatro e musica sono in programma negli angoli più suggestivi del paese, chioschi enogastronomici con specialità tipiche locali e internazionali, birrifici artigianali e un ricchissimo mercatino di artigiani e artisti completano l’offerta di questa manifestazione che si ispira alle fiere tipiche della tradizione contadina.

In questo contesto nel 2019 si sviluppò la collaborazione con Conad City. Denis e il suo team

sostennero la campagna di educazione alimentare che Borghi d’Europa realizzò nel Friuli Occidentale.

“Conad City è una catena di supermercati di prossimità – racconta Denis-, che unisce la garanzia di qualità del marchio Conad alla comodità della spesa vicino casa creando il supermercato di quartiere e per la spesa giornaliera ideale.”

“Per noi esiste solo un modo di fare business: farlo in modo sostenibile attraverso un insieme di azioni concrete basate sulla partecipazione e sull’inclusività. Ciascuno deve fare la sua parte: soci, clienti, produttori, dipendenti, consorzi, collaboratori, cooperative, tutti, con la guida sicura della prima GDO italiana, una regia forte in grado di mettere a sistema l’impegno della grande filiera delle relazioni, facendo educazione, aiutando le persone a fare scelte d’acquisto sostenibili e semplificando le complessità.Siamo “persone oltre le cose” e sappiamo bene che senza la conoscenza e il rispetto delle comunità in cui operiamo, nessun obiettivo potrà mai essere raggiunto, né dentro, né fuori dai nostri negozi.È questo il senso più autentico dell’espressione “una comunità è più grande di un supermercato”: la sostenibilità parte dal singolo e si diffonde nel contesto circostante, contaminando le buone abitudini che noi di Conad abbiamo cominciato ad attuare già da tempo.”

Basandosi su questi principi Conad City di Zoppola partecipa nel 2023 alla nuova edizione del progetto L’Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI – Iniziativa adriatico ionica).




venerdì 11 agosto 2023

Albania - Butrinto e il Parco Archeologico

 Butrinto (in albanese Butrint o Butrinti) è una città e un sito archeologico in Albania, vicino al confine con la Ciamuria, parte del sud dell’Albania. Nell'antichità era conosciuta come Bouthroton in greco antico e come Buthrotum in latino.

Si trova su una collina vicina al Canale di Vivari. Abitata fin dai tempi della preistoria, Butrinto era una città appartenente alla civiltà Illirica.

Storia antica

Mitologia

Enea che incontra Andromaca a Butrinto, di Wenceslaus Hollar

Secondo Virgilio venne fondata dal profeta troiano Eleno, figlio del re Priamo, che dopo la caduta di Troia sposò Andromaca e si spostò a occidente. Lo storico Dionigi di Alicarnasso scrisse che Enea visitò Butrinto dopo la sua stessa fuga dalla distruzione di Troia, e Virgilio ricordò la città in alcuni versi del suo poema dedicato all'eroe troiano:

(LA)

«protinus aerias Pheacum abscondimus arces
litoraque Epiri legimus portuque subimus
Chaonio et celsam Buthroti accedimus urbem»

(IT)

«Subito vediamo sparire le aeree rocche dei Feaci;
costeggiamo le spiagge dell' Epiro ed entriamo nel porto
Caonio e ci avviciniamo all'alta città di Butroto.»

Butrinto fa parte dell’itinerario culturale ‘Rotta di Enea’, certificato dal Consiglio d’Europa.

Origini e storia[modifica | modifica wikitesto]

Butrinto in origine era una città della storica regione dell'Epiro, con contatti con la colonia greca di Corfù e le tribù dell'Illiria a nord.

I resti archeologici più antichi datano ad un periodo compreso fra il XIII e XII secolo a.C. . L'insediamento originario probabilmente mercanteggiava con Corfù e aveva una fortezza ed un santuario. Butrinto si trovava in una posizione strategicamente importante a causa dell'accesso allo stretto di Corfù. Dal IV secolo a.C. crebbe in importanza e comprendeva un teatro, un tempio ad Asclepio ed un'agorà.

Nel 228 a.C. Butrinto divenne un protettorato romano insieme a Corfù, e successivamente divenne parte della provincia dell'Epiro. Nel 44 a.C. Cesare designò Butrinto come colonia per ricompensare i soldati che avevano combattuto per lui contro Pompeo, tuttavia il proprietario terriero locale Tito Pomponio Attico si oppose al suo corrispondente Cicerone, che stava agendo nel Senato romano, contro il piano. Come risultato, pochi coloni si spostarono a Butrinto. Nel 31 a.C. L'imperatore Augusto, fresco vincitore della Battaglia di Azio contro Marco Antonio e Cleopatra, rimise in vigore il piano per fare di Butrinto una colonia di veterani. I nuovi residenti espansero la città e, fra l'altro, costruirono un acquedotto, le terme, un foro e un ninfeo.

Nel III secolo gran parte della città venne distrutta da un terremoto, che rase al suolo parecchi edifici del foro e dei dintorni. Gli scavi archeologici hanno rivelato che la città era già in declino e stava diventando un centro manifatturiero, anche se la città sopravvisse comunque e divenne un porto molto importante.

All'inizio del VI secolo Butrinto divenne un vescovato e vennero costruiti nuovi edifici come il battistero (uno dei più grandi dell'epoca paleocristiana) e la basilica. La Basilica di Butrinto è da riconnettersi alla basilica dei Santi Cosma e Damiano di Giurdignano (vicino ad Otranto) che presenta un simile impianto planimetrico con abside poligonale con estradossi, come nella basilica di Butrinto. L'imperatore Giustiniano rafforzò le mura della città, che però venne saccheggiata nel 550 dagli Ostrogoti guidati dal re Totila. Gli scavi evidenziano che le importazioni di beni dal vicino oriente continuarono fino agli inizi del VII secolo, quando i Bizantini persero il controllo della zona. Butrinto segue così la stessa sorte di gran parte delle città balcaniche dell'epoca, dove la fine del VI e l'inizio del VII secolo sono uno spartiacque fra l'età romana e il medioevo.

Dal VII secolo Butrinto si ridusse ad una piccola città fortificata e, in breve, venne conquistata dal primo impero bulgaro, prima di essere riconquistata dai Bizantini nel IX secolo. Rimase un avamposto dell'impero contro gli assalti dei Normanni fino al 1204 quando, a seguito della IV Crociata, l'Impero Bizantino si frammentò e Butrinto entrò a far parte del Despotato d'Epiro. Nei secoli seguenti quest'area fu luogo di scontro fra BizantiniAngioini e Veneziani, e la città cambiò di mano parecchie volte. Nel 1267 Carlo I d'Angiò prese controllo di Butrinto e di Corfù e ricostruì sia le mura che la basilica. Nel 1386 Butrinto e Corfù vennero acquistate dagli Angioini da parte della Repubblica di Venezia, ma i mercanti veneziani erano principalmente interessati a Corfù e Butrinto cominciò un nuovo periodo di decadenza. Nel 1490 vennero costruite una torre e una piccola fortezza.

Basilica romana a Butrinto
Resti del teatro e di parte dell'agorà

Nel 1797 Butrinto venne ceduta a Napoleone in seguito al trattato di Campoformio, e due anni dopo venne conquistata dal governatore ottomano Alì Pascià di Tepeleni, fino a che nel 1912 divenne parte dell'Albania. Ormai comunque il sito della città originale era stato abbandonato.

Scavi archeologici

I primi moderni scavi archeologici cominciarono nel 1928 quando il governo fascista di Mussolini mandò una spedizione verso Butrinto. Gli scopi oltre che scientifici avevano anche ragioni geopolitiche, puntando ad estendere l'egemonia italiana nella zona. La spedizione era condotta da un archeologo italiano, Luigi Maria Ugolini, che fece un ottimo lavoro. Ugolini morì nel 1936, ma gli scavi continuarono fino al 1943, quando furono fermati dalla seconda guerra mondiale. Vennero riportate alla luce la città romana e la città ellenistica, comprese la porta dei leoni e le porte Scee, chiamate così da Ugolini in ricordo delle famose porte di Troia nominate nell'Iliade di Omero.

Dopo che il governo comunista di Enver Hoxha prese il potere nel 1944, le missioni archeologiche straniere vennero bandite. Il lavoro venne proseguito da archeologi albanesi, fra i quali Hasan Ceka. Nel 1959 le rovine vennero visitate da Nikita Chruščёv, il quale suggerì a Hoxha di convertire l'area in una base sottomarina. Negli anni settanta l'Istituto Albanese di Archeologia intraprese una campagna di scavi su larga scala.

A partire dal 1993 un'équipe di archeologi inglesi, guidati dal Prof. Richard Hodges (University of East AngliaPenn Museum) ha ripreso le ricerche archeologiche all'interno ella città di Butrinto e nel vicino suburbio di Vrina. Gli scavi hanno riportato alla luce i resti del palazzo Triconch, l'area capitolina e forense, una torre tardoantica riusata nel periodo altomedievale come residenza, numerosi cimiteri urbani tra cui si segnala quello presso il pozzo di Junia Rufina, assieme a numerose altre strutture. Le indagini presso la pianura di Vrina hanno dimostrato l'esistenza di una colonia romana databile ad età augustea, attraversata da un imponente acquedotto che riforniva la città. L'intero progetto archeologico è stato finanziato e sostenuto dalla Butrint Foundation e dal Packard Humanities Institute, in collaborazione con l'Istituto d'Archeologia di Tirana. Allo scavo presso Butrinto hanno preso parte specialisti da ogni parte del mondo e studenti albanesi in archeologia, ai quali è stato dedicato il Training Programme.

La città moderna

Dopo la caduta del regime comunista nel 1992 il nuovo governo democratico progettò di sviluppare turisticamente il sito di Butrinto, e lo stesso anno esso divenne parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Nel 1997, a causa di una grande crisi politica e finanziaria, l'UNESCO inserì Butrinto nella lista dei siti in pericolo, a causa di furti di reperti, mancanza di protezione e problemi manageriali ed economici.

Nel 2000 il governo albanese istituì il Parco nazionale di Butrinto, e grazie all'aiuto del governo albanese e di enti internazionali il sito venne cancellato dalla lista dei Patrimoni dell'umanità in pericolo nel 2005, anno in cui anche il Parco Nazionale entrò a far parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità.

Battistero paleocristiano di Butrinto

Butrinto può essere un modello di come le comunità locali in paesi in via di sviluppo possono essere responsabilizzate attraverso l'utilizzo sostenibile del patrimonio culturale. Nel 2005 il Parco Nazionale in collaborazione con la Butrint Foundation e la Leventis Foundation riaprirono il museo che era stato distrutto nel 1997.

Butrinto può essere raggiunta dalla città di Saranda tramite una strada costruita nel 1959 in occasione della visita di Chruščёv. È un'attrazione turistica sempre più importante per coloro che passano le vacanze nella vicina isola greca di Corfù (da cui si può raggiungere Saranda in mezz'ora di aliscafo o 90 minuti di traghetto).