Borghi d’Europa in
occasione del ‘2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale’,
sviluppa alcune
importanti
iniziative di informazione con l’Associazione l’Altratavola, a
Montebelluna e nel Montello, in provincia di Treviso.
“ I comunicatori e
i giornalisti della nostra rete- commenta Renzo Lupatin,Presidente di
Borghi d’Europa-, vogliono seguire i lavori sull’ex linea
ferroviaria Montebelluna-Susegana, che porteranno alla realizzazione
della pista ciclopedonale che collegherà Montebelluna a Nervesa
della Battaglia. Un tracciato di cui i Comuni de Consorzio Bosco del
Montello sono proprietari di una fascia larga sei metri e lunga 18.5
km, mentre il resto della massicciata e le aree contigue sono state
ottenute, grazie ad un accordo con RFI, in comodato gratuito. “
Borghi d’Europa
sviulppa da anni il progetto delle Ferrovie non dimenticate. In marzo
si aprono le manifestazioni sulla mobilità dolce, alle quali la rete
internazionale parteciperà presentando a Montebelluna il Percorso
dei Borghi del Gusto lungo le Strade Ferrate.Si tratta di un percorso
internazionale di ben 20 tappe.
La scelta del
Montello ‘incrocia’ anche un altro Percorso, quello delle Terre
dei Patrimoni del Gusto. Al centro delle iniziative di informazione
la storia della pizza e dei pizzaioli
( La
Terrazza,Pizzeria dal 1964), il Percorso I Mulini del Gusto e le Vie
del Pane ( lo storico
Panificio della
famiglia Perin), il Percorso Le Vie dei Norcini ( con la Macelleria
Binotto di
Posmon e la
Trattoria la Pigna), le tappe all’Osteria Cavaine e gli incontri
con le eccellenze locali al wine bar Vizi & Sfizi di Biadene; la
realizzazione dei percorsi del gusto lungo le vie ferrate
( Le Ferrovie non
dimenticate : Susegana-Montebelluna).
Nel 2018 viene
ripreso anche il progetto Viaggio dentro la Vita, con il dono di
materiali didattici
di educazione
alimentare alle comunità scolastiche.
“Il primo
intervento è stato realizzato grazie alla disponibilità della
Macelleria Binotto. E’ stato
un successo. Ma quel
che mi preme sottolineare è che i giornalisti e i comunicatori hanno
trovato
nella famiglia
Binotto, l’interprete autentico di chi sa distinguere il vendere
eticamente da vendere e basta”.
“Un “venditore” fa in modo che i clienti desiderino la mercanzia che egli intende offrire, non importa se questa sia utile o dannosa; al contrario, un “venditore etico” sa di cosa hanno bisogno i suoi clienti, ma sa anche che per vendere un prodotto è indispensabile che i clienti desiderino proprio quel prodotto. Quindi fa in modo che possa desiderare né più né meno ciò di cui hanno realmente bisogno.
Il macellaio che sceglie la strada dell’etica ha grandi soddisfazioni. Egli si preoccupa della salute dei propri clienti ed offre loro un prodotto genuino e controllato; si preoccupa anche del benessere che deriva da un’esperienza di gusto appagante e e per questo propone carni di qualità e preparati sempre nuovi che coinvolgono e gratificano tutti i sensi; dispensa, inoltre, consigli e suggerisce idee e ricette. È un abile artigiano che, nonostante le solide basi, si aggiorna continuamente e non perde occasione per fare una chiacchierata con i colleghi e scambiare con loro qualche parere.”
Le Ferrovie non
dimenticate : la Susegana-Montebelluna